Marella Levoni: ora più che mai diamo valore alle relazioniIntervista a cura di Niccolò Vecchia per Identità Golose webLa responsabile della comunicazione dell'azienda mantovana ci racconta gli sforzi fatti per mettere in sicurezza i lavoratori e per portare aiuto al territorio.
L'anno prossimo l'azienda Levoni di Castellucchio (Mantova) taglierà l'importante traguardo di 110 anni di attività, una lunga storia che ha portato questo marchio a diventare sinonimo di salumi di alta qualità, grazie a ricette nel contempo squisite e rigorose, che raccontano la tradizione della salumeria italiana nel rispetto del principio, profondamente artigianale, del "buono e fatto bene".
Si tratta dunque di un'azienda che ha attraversato la storia di questo paese, affrontando anche momenti complicati e delicati, come quello che stiamo vivendo in queste settimane di emergenza per il Covid19.
Abbiamo rivolto alcune domande a Marella Levoni, Direttore della comunicazione dell'azienda di famiglia, per farci raccontare le sue idee sulla situazione in corso e per comprendere come siano state affrontate le contingenze difficili che hanno colpito l'Italia.«Da subito - ci ha detto Marella Levoni - e tutto è iniziato piuttosto all'improvviso, abbiamo avuto una priorità: mettere in sicurezza chi lavora nella nostra azienda. Esportando in 60 paesi del mondo, la nostra azienda era già dotata di certificazioni che garantiscono un protocollo di igienizzazione molto alto e che, in questa emergenza abbiamo ulteriormente alzato. Pertanto, pur non sottovalutando la situazione sanitaria che si evolveva giorno dopo giorno, l’attività quotidiana si è svolta regolarmente con massima serietà e abbiamo adottato, fin dal 24 febbraio, tutte le misure preventive straordinarie che poi sono diventate obbligatorie per tutto il Paese.
Per quanto riguarda la produzione abbiamo distribuito mascherine a ogni dipendente; misurato la temperatura in ingresso introducendo l’obbligo di disinfezione delle mani grazie alle postazioni ubicate straordinariamente in diverse zone degli stabilimenti.
Per evitare assembramenti abbiamo scaglionato gli accessi ai reparti produttivi, alle zone ricreative, abbiamo creato nuovi spogliatoi e inibito lo scambio di personale tra aree produttive. Negli uffici invece, abbiamo attivato lo smart working per il 75% del personale.
Anche per gli esterni, fornitori di materie e trasportatori, abbiamo previsto misure straordinarie ovvero, il divieto di scendere dai propri automezzi e l’obbligo di sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea. A tutto questo aggiungo che sono effettuati regolarmente trattamenti di igienizzazione delle aree esterne e interne.
Una volta messe in sicurezza le persone che lavorano con noi, abbiamo pensato al resto»
LEGGI L'INTERA INTERVISTA
QUI.